Il Dosso di S. Rocco, che comprende il Bosco della Città, è accessibile dalla località di S. Rocco, che si trova a breve distanza da Villazzano. All’ingresso si trova un ampio parcheggio per lasciare l’auto. Il Dosso è raggiungibile a piedi dalla fermata dell’autobus di San Rocco grazie a una comoda passerella che scavalca la strada della Fricca.
Il Dosso di S. Rocco ha una storia molto interessante. Rientrava nelle proprietà fondiarie della contessa Luisa Garavaglia, che nel 1915 lo donò all’ente “Istituti Ospedalieri di Trento“. L’ente utilizzò il bosco fino al 1948 per ricavarvi legna per le caldaie dell’ospedale di Trento e fino al 1966 per produrre tutori da usare per la coltivazione dei fagioli nelle proprie campagne di Gardolo. Nel 1980, quando gli Istituti Ospedalieri furono soppressi passando le loro competenze all’USL, il Bosco venne acquisito dal Comprensorio e, nel 1987, fu consegnata in gestione al Servizio Foreste e Fauna della Provincia Autonoma di Trento.
Un altro aspetto significativo della storia del Dosso è legato alla sua posizione strategica e dominante rispetto al Capoluogo, che indusse gli austroungarici a costruirvi, nel 1880, una fortezza.
Dopo l’annessione del Trentino all’Italia, il forte fu usato dall’esercito italiano come deposito, fino alla sua recente dismissione e smilitarizzazione.
Il Dosso è stato trasformato in Parco Botanico “Bosco della città” grazie all’intervento dell’Ufficio Lavori Forestali della Provincia Autonoma di Trento: i lavori di realizzazione sono partiti nel 1997.
Il Bosco si estende su di 102 ettari. Un terzo della superficie è adibito a parco botanico e centro di recupero avifauna selvatica. Il parco botanico si estende su un’area di circa 17 ettari ed è caratterizzato da vari sentieri che permettono di osservare le piante tipiche del bosco e del sottobosco; ci sono punti panoramici, fontanelle, panchine.
Il Bosco della Città è formato soprattutto da boschi di latifoglie. Il tipo di formazione forestale più diffuso è il bosco di caducifoglie termofile (amanti del caldo), con carpino nero e frassino minore, talvolta anche con la piccola quercia roverella. Abbondanti sono i cespugli, tra cui anche lo scotano, le cui foglie in autunno si tingono di rosso-arancio.
Pur trovandosi “alle porte” della città, il Bosco è frequentato da un gran numero di animali: moltissime specie di uccelli, mammiferi come il capriolo, la volpe e il tasso.
Sul Dosso di S. Rocco, dal 2004, la Lega italiana per la protezione degli uccelli gestisce un centro di recupero per i volatili. L’area didattica, con le voliere degli uccelli irrecuperabili, è visitabile negli orari di apertura.